Le operazioni erano iniziate il 17 aprile 2007 intorno alle 6.15 quando la polizia e i carabinieri erano entrati in forze nella struttura occupata.
Lo sgombero degli occupanti della Stecca era quindi terminata a metà mattinata e, nel frattempo, l'ufficiale giudiziario aveva comunicato gli sfratti esecutivi nei confronti degli artigiani e degli affittuari della struttura.
Tra essi anche una sezione di Rifondazione Comunista e il Laboratorio Artistico.
Sgombero da parte della Polizia della "Stecca degli Artigiani" tra via De Castillia e via Confalonieri
17 aprile 2007
Ingresso via De Castillia
Dopo aver lavorato per venticinque anni all'interno della Stecca, alcuni artigiani assistono
allo sgombero dell'edificio. Al centro, il fabbro Piero e il tapparellista Don Diego.
© Maria Vittoria Trovato, Milano, 2007/2008, Isola
La Stecca degli Artigiani, ex Brown Boveri.
© Maria Vittoria Trovato, Milano, 2007/2008, Isola
I ragazzi dell'associazione +BC all'interno della Stecca degli Artigiani.
© Maria Vittoria Trovato, Milano, 2007/2008, Isola.
Lo studio del pittore Francesco Magli, da vent'anni alla Stecca degli Artigiani.
© Maria Vittoria Trovato, Milano, 2007/2008, Isola.
Interni dell'Isola Art Center al secondo piano della Stecca degli Artigiani.
© Maria Vittoria Trovato, Milano, 2007/2008, Isola
Ma la Stecca all'Isola era divenuta anche una struttura complessa e degradata, in cui convivevano imprese artigiane, associazioni, occupanti abusivi e spacciatori di droga che per anni era stata colpevolmente abbandonata a se stessa dal Comune che aveva quindi ordinato lo sgombero per realizzare il progetto Garibaldi-Repubblica.
Bert Theis, artista e coordinatore delle attività dell'Isola Art Center e
fondatore di OUT (Office for Urban Trasformation).
© Maria Vittoria Trovato, Milano, 2007/2008, Isola
Lavori di demolizione della Stecca degli Artigiani.
© Maria Vittoria Trovato, Milano, 2007/2008, Isola
Resti della facciata della Stecca degli Artigiani in demolizione
La Stecca degli Artigiani (ex Brown Boveri), centro delle idee e delle esperienze creative di un'Isola che da sempre accoglieva le realtà più diverse, sgomberata e subito demolita, sarà quindi ricostruita e ridonata, dopo 4 anni, agli Artigiani con il progetto "Stecca 3.0"
All'Isola è stato quindi inaugurato, nell'ottobre 2012, l'"Incubatore per l'Arte", l'edificio che ha così sostituito la vecchia "Stecca degli Artigiani", di cui l'allora Assessore alla Cultura, Stefano Boeri, era il progettista.
A gestire la struttura è stata incaricata l'associazione Ada Stecca e così è stata salvata la progettualità locale delle associazioni, di alcuni artigiani e artisti della "Stecca degli Artigiani"(le associazioni: Apolidia, Architetti Senza Frontiere, Cantieri Isola, Ciclofficina +bc, Isola Critica, La Compagnia del Parco-Circolo Legambiente, AIAB-Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, i giovani artigiani dell’Associazione Controprogetto e lo storico pittore dell’Isola Francesco Magli) che avevano fondato il 27 Marzo ‘07 l’Associazione di Associazioni Stecca degli Artigiani (Ada Stecca).
Immagini della "Stecca 3.0" o l'"Incubatore per l'Arte", l'edificio in via De Castillia 26 che, dal 2012,
ha sostituito la vecchia "Stecca degli Artigiani", su progetto di Stefano Boeri
Insomma un grande luogo pubblico gestito in autonomia e attorno al quale un'area di 2mila metri quadri, da via De Castillia a via Confalonieri, è stata adibita a verde pubblico.
Un "Incubatore per l’Arte", chiamato appunto “Stecca 3.0”, con sale destinate ad accogliere tutte le vecchie attività, come la Ciclofficina, i corsi di italiano per stranieri di Apolidia, le iniziative pubbliche del Circolo di Legambiente e di Cantieri Isola, le manifestazioni dell’Associazione italiana per l’agricoltura biologica e i mercatini del consumo critico, come i progetti del pittore Francesco Magli e ultimi, ma non ultimi, i corsi di Tango e la Milonga con la più bella vista di Milano, di Tamara Blanco e Jean Filoramo.
I ragazzi dell'associazione +BC all'interno della "Stecca 3.0"
Attività artigiane e culturali all'interno della "Stecca 3.0"
Il passato non può essere ri-vissuto, se non attraverso quelle persone che ricordano, con o senza rimpianto, quello che è stato il quartiere di Isola allora, ma che non è più, e io ricordo un piccolo, anzi piccolissimo, locale buio in cui nel 2004 si ballava tango, proprio a pochi metri da via De Castillia 26.
Un locale decisamente poco adatto e immerso nel degrado, un posto per pochi appassionati (allora eravamo in pochi ma molto appassionati) che non rimpiango certo ma che mi piacerebbe rivivesse con la stessa passione di allora in questo nuovo e bellissimo "Incubatore per l'Arte" con le iniziative cultural/taguere di Tamara e Jean.
Immagini della versatilità dello spazio al primo piano della "Stecca 3.0" di via De Castillia 26
che accoglie i corsi di tango e che in tarda serata si trasforma in una Milonga
con la splendida vista sulla skyline milanese
con la splendida vista sulla skyline milanese
Certo non rimpiango quel brutto e fatiscente locale ma rimpiango la passione per la danza, per la musica del tango e la brama di cultura che allora si respirava e che ora sembra sempre più solo legata al business.
Tante sono state le iniziative legate al Tango che purtroppo ho visto aprirsi e chiudersi nel giro di pochi anni, se non di pochi mesi o giorni, e vorrei tanto che chi invece ci mette passione, coraggio e professionalità venisse premiato e riuscisse a portare avanti queste belle iniziative.
Ecco ritorno a parlare di Tango su questo mio blog, forse proprio per cercare di trasmettere anche ai novelli tangueri quelle atmosfere e quelle suggestioni provate da me in serate ormai lontane.
Ma questi lunedì tangueri di Tamara e Jean potrebbero finalmente ricreare quelle atmosfere e rappresentare un progetto e una novità in questo universo sempre più piatto o appiattito da organizzatori a volte incompetenti o mossi solo da ritorni economici e da frequentatori e ballerini sempre meno interessati alla qualità della serata.
"......a si andiamo lì c'è tanta gente.....ma chi musicalizza? com'è il posto?....non importa c'è tanta gente....."
Quante volte ascolto queste frasi e quante volte mi si stringe il cuore nel vedere "tanta gente" magari in posti discutibili, e "pochi ballerini" in posti accoglienti e di qualità.
Come ricordavo anche in un articolo dell'anno scorso:
"assistiamo alla nascita di sempre nuove Milongue, molte volte un po' improvvisate, che invogliano i ballerini solo perché appagano il loro desiderio di provare posti nuovi.
Io ritengo invece che sia fondamentale che ci si debba riconoscere in una Milonga, nel suo stile, nella sua musica, nel tango che lì si pratica e che si debbano far crescere proprio quelle Milongue che portano avanti un progetto e non quelle che nascono nello spazio di una serata (one night), senza un impegno o un vero progetto musicale."
Mi auguro che "la Stecca" riesca a far parte di quella realtà del tango milanese fatta sia da coloro che appartengono al nucleo storico e che mantengono vive le Milongue tradizionali, sia da coloro che hanno deciso di mettersi in gioco con serio impegno e competenza, seguendo l’esigenza di integrare il tango tradizionale con brani di musica di gusto più contemporaneo.
Spero vada in porto il progetto di Jean di dedicare questi lunedì al "tango dal vecchio al nuovo - due realtà musicali che convivono" in un continuum così come è continuata l'attività culturale dalla vecchia "Stecca degli Artigiani" alla nuova "Stecca 3.0" e che coloro che si dichiarano appassionati di Tango (con la T maiuscola) arrivino numerosi ad apprezzare, insieme a queste proposte musicali, la professionalità indiscussa di Jean, soprattutto nel suo ruolo di pianista esecutore, arrangiatore e compositore di stupende sonorità tanguere.
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