lunedì 28 novembre 2016

Intervista impossibile a Babbo Natale!

Mancano pochi giorni a Natale, e ogni anno immancabilmente mi ritorna alla mente una grande delusione. Quella che provai, ancora piccola 5 o 6 anni, quando scoprii che non era Babbo Natale a portarmi i regali, ma i miei genitori!
Sono stata sempre molto curiosa e indisciplinata, refrattaria ai divieti, quindi visto che mi era stato vietato di aprire un armadio, ovviamente non ubbidii e fu così che mi caddero in testa pacchetti e pacchettini, insomma i regali scrupolosamente nascosti dai miei genitori e pronti per essere messi sotto l'albero la mattina del 25!


Babbo Natale - Miracolo nella 34a strada (1994) -  Richard Attenborough
il film qui (tratto dalla versione del 1947 qui)

Fu allora che mio papà mi raccontò una bella storia per spiegarmi che non era tanto l'esistenza o meno di Babbo Natale ad essere importante ma il poter fare “come se” esistesse, continuando a scambiarsi i doni come prima.
Mi fece anche capire che la figura di Babbo Natale era importante per comprendere l'importanza della generosità (portare i regali a tutti i bambini del mondo), della condivisione (preparare anche qualcosa per lui e le sue renne), della proporzione (non poter portare regali voluminosi, deve fare il giro del mondo), dell'impegno, del merito e dello sforzo (essere bravi, altrimenti niente doni ma carbone) ma anche e soprattutto della pazienza nell'attendere una data e condividerla con gli altri. 
Eravamo negli anni '50/60 e le conoscenze fisico/quantistiche non erano ancora di facile divulgazione quindi il mio papà non potè spiegarmi, oltre ai validi risvolti pedagogici, anche la possibilità che, a parte i giocattoli cadutimi in testa, in effetti Babbo Natale avrebbe potuto portarmene altri, e la delusione fu quindi tanta. 

Quello che infatti sto per raccontare è la risposta fisico/matematica², suggeritami dallo stesso Babbo Natale, che potrei dare ora a un mio nipotino per non fargli provare quella grande delusione o meglio per fargliela diluire nel tempo e magari stimolarlo allo studio della matematica e della fisica!
Come è noto i bambini sono molto più curiosi degli adulti e si chiedono sempre la causa e l’effetto di ogni cosa. 
Per cui non basta dare loro spiegazioni immaginifiche, che sarebbero ormai in grado di contestare con risposte logiche ed adeguate, ma dobbiamo far ricorso alla vera "scienza" per non farci sopraffare dalle loro controrisposte.
I bambini vivono ormai immersi nella tecnologia e riescono a riflettere su cosa sia vero, cosa sia falso e cosa sia verosimile.

Quindi, ricordando le interviste impossibili di Odifreddi (lui ne ha fatte a Galilei, Gesù, Hitler...), ho deciso di fare un'intervista impossibile a Babbo Natale.
Partendo dal presupposto che le domande che nascerebbero spontanee potrebbero essere legate al fatto che Babbo Natale dovrebbe:
1) visitare un numero enorme di famiglie (numero più numero meno, circa 132 milioni di case, se ci limitiamo agli abitanti di fede cattolica), 
2) percorrere milioni di chilometri per raggiungerle (quantificati in circa 282 milioni), 
3) il tutto nelle 31 ore di buio che incontrerebbe nel viaggio da est a ovest, 
4) visitare (con un facile calcolo) circa 1.200 case al secondo. 
5) portare tantissimi regali e le renne (ammesso anche che fossero in grado di volare) dovrebbero trascinare, numero più numero meno, circa 3 milioni di tonnellate di regali, 
cosa mi risponderà mai allora Babbo Natale per dimostrare la sua esistenza e soprattutto l'effettiva possibilità di fare contenti milioni di bambini buoni?

Andiamo a incominciare (AL sta per Annalisa e BN per Babbo Natale)

AL - Mi dica mi dica, caro Babbo Natale, come può soddisfare tutti quei bambini date le premesse di cui sopra?

BN - La risposta è molto semplice, cara la mia intervistatrice, posso visitare in una notte tutte le case del mondo grazie al "multiverso" e non ho nemmeno bisogno di portare niente in giro per il pianeta.

AL - (Rimango basita e richiedo) Potrebbe chiarirmi il concetto in modo che possa riferirlo poi ai miei nipotini?

BN - Certo cara Signora, cercherò di essere più chiaro.
Come lei saprà il fisico americano Hugh Everett, nel 1957 aveva teorizzato l’esistenza del “multiverso”, un’ipotesi scientifica che postula l’esistenza di universi coesistenti e alternativi al di fuori del nostro spaziotempo.
Secondo tale teoria viviamo in un "multiverso" di universi infiniti, ognuno duplicato di un altro e a seconda delle nostre scelte si crea un "multiverso" sempre diverso in base al principio delle “sliding doors” ("porte scorrevoli"), ovvero si crea una realtà alternativa ogni volta che facciamo una scelta.

AL - Mi ha incuriosito, caro Babbo Natale, e prima di chiarirmi la connessione tra il "multiverso" e la possibilità di soddisfare tanti bimbi mi potrebbe dire qualcosa di più su questa teoria?

BN - Come dicevo, in fisica moderna, il "multiverso" è un'ipotesi che postula l'esistenza di universi coesistenti fuori dello spaziotempo, spesso denominati dimensioni parallele ed è una possibile conseguenza di alcune teorie scientifiche, specialmente la teoria delle stringhe e quella delle bolle ("inflazione caotica").
Anche se il termine fu coniato nel 1895 dallo scrittore e psicologo americano William James, il concetto di universi paralleli influenzò dapprima gli scrittori di fantascienza tra cui lo statunitense Murray Leinster  (Sidewise in Time del 1934), e in seguito molti altri, come Jorge Luis Borges, divenendo un classico della fantascienza.
D'altra parte, dal punto di vista filosofico, l'ipotesi è ancor più antica e posta, seppur come pluralità di mondi simili alla Terra, già dagli atomisti greci, trovando quindi sempre più vigore nella scoperta della grandezza effettiva dell'universo, contenente miliardi di galassie, a partire dalla rivoluzione copernicana in poi. 
Tant'è vero che un precursore dell'idea moderna di "multiverso" fu il filosofo rinascimentale Giordano Bruno che forse anche per questo fu messo al rogo.
Come ricordavo poc'anzi, dal punto di vista scientifico, il concetto di "multiverso" fu proposto in modo rigoroso per la prima volta da Hugh Everett III nel 1957.   
Il titolo originario della sua teoria fu "Relative State" formulation of quantum mechanics" e benché fosse stato molto osteggiato dai fisici di allora che sostenevano che la teoria non fosse né falsificabile né verificabile, e quindi più adatta a rientrare nell'ambito della speculazione metafisica ed epistemologica che della fisica, oggi almeno uno dei modelli del "multiverso" viene sostenuto da celebri fisici e astrofisici tra cui Stephen Hawking, il famoso scienziato della TOE (acronimo dell'inglese theory of everything) o "teoria del tutto".

AL - E' paradossalmente quindi proprio la fisica, che sembrerebbe invece porre dei limiti concreti alla possibilità di raggiungere tutti, a dimostrare questa possibilità attraverso la meccanica quantistica?

BN - Direi proprio di si e come vede è assolutamente accettabile e rigorosamente e logicamente dimostrabile!
Soprattutto lo sarà, cara Signora Annalisa, quando una quasi sua omonima, il satellite LISA entrerà in funzione, se tutto andrà come previsto, tra 18 anni. 
LISA è stato lanciato infatti per ascoltare le “vibrazioni” dell’universo, dalla base spaziale europea di Kourou, in Guyana Francese, a bordo di un razzo Vega nel dicembre dello scorso anno (3 dicembre 2015).
Saranno infatti le grandi dimensioni di eLISA¹, 5 milioni di chilometri che separeranno, lungo i lati di un triangolo equilatero, i tre satelliti, non solo a captare le onde gravitazionali, previste dalla teoria generale della relatività, formulata da Einstein giusto un secolo fa, ma anche a convalidare la teoria del "multiverso".
Questi dati forniranno indizi unici sulla formazione delle grandi strutture cosmiche e soprattutto sull’evoluzione dell’Universo primordiale, quando si generarono le prime stelle e galassie, il Big Bang!

AL - Molto interessante, ma come collegare la teoria del "multiverso" alla distribuzione dei giocattoli?

BN - Beh posso in questo modo scegliere una casa e i giocattoli adatti ed istantaneamente essere lì a darli a loro, con quella casa e quei regali fissati nel tempo.
Posso poi semplicemente passare alla "multiversa" casa successiva con il mio mix di opzioni di giocattoli e non ho quindi nemmeno bisogno di portare tutti i giocattoli in una volta, perché esisteranno come opzioni nel mio "multiverso" diventando reali quando farò la mia scelta.


 Gift Momentum Equation

Gift Probability Equation

L'intervista e le spiegazioni "quantistiche" finiscono qui e Babbo Natale mi ha lasciato anche due equazioni da far vedere ai miei nipotini.
Una rappresenta l'equazione del momento del regalo di Babbo Natale e l'altra la probabilità che il regalo arrivi, con l'esortazione a invogliare i miei nipotini a studiare bene sia la matematica che la fisica per poter un giorno capirle bene!



Note

¹le stesse masse di oro e platino che ora sono distanti meno di un metro nel compatto involucro - 2,7 metri di altezza per 2,1 di diametro – di LISA Pathfinder.
² L'idea non è solo mia e anzi ho tratto spunto leggendo un simpatico articolo da Irish Times .

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