mercoledì 18 luglio 2018

Autostrade...matematica e pedaggi scandalosi

E' tempo di vacanze, è tempo di autostrade!
Si ma cosa c'entra la matematica con le autostrade?
La matematica che coinvolge questo post è molto semplice e di facile interpretazione ...quello che invece non è assolutamente semplice e anzi è molto, troppo, contorto è il metodo di gestione delle nostre autostrade che, anche per un laureato in discipline matematico/economico/scientifiche, non risulta certo di facile applicazione.
Matematicamente parlando il calcolo per determinare il pedaggio parrebbe davvero elementare, una semplicissima moltiplicazione: 
numero dei km x costo a km = pedaggio
ma la realtà invece non è assolutamente così elementare!


Inaugurazione della Milano-Varese, 21 settembre 1924 - da Wikipedia 
Il 21 settembre del 1924 Vittorio Emanuele III, Re d'Italia, accompagnato dal quarantenne ingegner 
Piero Puricelli, giunge su una Lancia Trikappa 8 cilindri 4600 cc. al cantiere di Lainate 
per l'inaugurazione dei primi tre tratti, della Milano - Varese, quasi 50 km di quella che diverrà 
l'autostrada dei Laghi (attuali A8 e A9), prima autostrada realizzata in Italia. 

Ma veniamo al punto!
Giorni fa mi sono trovata sul tratto autostradale che collega Aosta al Monte Bianco e, facendo due conti, mi sono accorta dell'enorme differenza di pedaggio per questo tratto ...e mi sono chiesta "perché ciò?" 
La rete autostradale italiana, circa 6.500 km , tra cui sono compresi tratti statali e tratti privati è gestita da molte società diverse che applicano quindi anche tariffe molto dissimili.
Vi sono infatti autostrade gestite da società concessionarie e autostrade gestite dallo Stato attraverso l'ANAS con il compito, tra le altre cose (rifacimento e manutenzione manto stradale, viadotti, tunnels, aree di sosta, segnaletica etc etc...), di riscuotere i pedaggi.
Tra questi gestori spicca autostrade//per l'italia (non so poi perché Italia è scritto in minuscolo?), che è il maggior investitore privato del Paese e che conta ben 3020 km di autostrade gestite da sei Società Concessionarie collegate (Autostrade per l'Italia, S.A.M. (gestione transitoria), Traforo Monte Bianco (GEIE), R.A.V., Tangenziale di Napoli, S.A.T.) e al cui sito si trova una pagina dedicata al calcolo del pedaggio che risulterebbe derivato in parte dai chilometri percorsi e in parte da una quota fissa, in base ovviamente al tipo di veicolo.
Si legge:
"Il pedaggio autostradale è l'importo che il Cliente è tenuto a pagare per l'uso dell'autostrada. I proventi dei pedaggi servono alle società Concessionarie, che hanno costruito le autostrade con proprie risorse finanziarie, per recuperare gli investimenti già effettuati e per sostenere le spese di ammodernamento, innovazione, gestione e manutenzione della rete"
Con questa aggiunta che andrebbe eliminata in quanto assolutamente dubbia e non vera:
"Ad oggi la tariffa di Autostrade per l'Italia è tra le più basse in Europa" 


Antonio Segni inaugura l'autostrada del Sole (attuale A1), il 4 ottobre 1964, 
a bordo della Lancia Flaminia 335 presidenziale - da Wikipedia 

Nel 1950 viene costituita dall'IRI la Società Autostrade Concessioni e Costruzioni Spa con l'obiettivo di partecipare, insieme ad altri grandi gruppi industriali, alla ricostruzione post bellica dell'Italia, nel 1999 la Società Autostrade viene privatizzata e al Gruppo IRI, azionista di riferimento dalla nascita della Società, subentra con il 30% un nucleo stabile di azionisti privati, riuniti nella Società Schemaventotto Spa e il restante 70% è quotato in Borsa. 
Dal 2003, a seguito di un nuovo assetto organizzativo, le attività di concessione autostradale vengono conferite ad Autostrade per l'Italia, controllata al 100% da Autostrade SpA (oggi Atlantia) che rimane quotata in borsa.

Dalle informazioni raccolte nel sito  scopro quindi che le società concessionarie autostradali di Autostrade per l'Italia sono:
- Autostrade per l'Italia (2854,6 km di rete in concessione)
- Società Italiana per Azioni per il Traforo del Monte Bianco (SITMB 5,8 km) gestore della parte italiana dell'omologo tunnel (quota Autostrade per l'Italia 51%)
- Raccordo Autostradale Valle d'Aosta (R.A.V. 32,4 km) arteria di collegamento tra Aosta e il Monte Bianco
- Tangenziale di Napoli (20,2 km) asse portante al servizio dell'area metropolitana napoletana
- Società Autostrade Meridionali (SAM 51,6 km) che gestisce l'autostrada Napoli-Pompei-Salerno
- Società Autostrade Tirrenica  che detiene la Concessione per la realizzazione della tratta autostradale Livorno-Civitavecchia (SAT lunghezza prevista 242 km. di cui 54,65 km. già in esercizio).




Come si vede dalla cartina solo i tratti in verde fanno parte della gestione delle società di cui sopra, per gli altri tratti (in grigio) provvedono altri gestori ancora, che vedremo più avanti.

Tornando alla mia riflessione iniziale sul pedaggio del tratto Aosta ovest - Monte Bianco e andando nel sito della società di gestione R.A.V. scopro così che le tariffe in vigore dal 1 gennaio 2018 hanno avuto un  adeguamento del 52,69%.
52,69% ? mi chiedo!?  
E continuo a leggere: 
"Incremento disposto anche per effetto dei mancati e/o minori adeguamenti tariffari riconosciuti alla Società nel periodo 2014-2017 - Resta in vigore per tutto il 2018 - a seguito della richiesta di RAV e SAV del 6 dicembre 2017 approvata dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture".
Mi ricordavo un articolo letto tempo fa che parlava proprio degli aumenti dei pedaggi autostradali previsti per il 2018 che si assestavano intorno a un incremento medio del 2,74% (a fronte già di un’inflazione che si è attestata invece solo sullo 0,5%).....quindi il 56,69% è davvero un aumento astronomico!!??


5 classi di pedaggio - Tipo di veicolo

Comunque sia ognuno di noi dovrebbe essere in grado, pianificando un viaggio o una vacanza, di poter determinare, essenzialmente in base ai chilometri da percorrere, il conseguente pedaggio, in base anche ai tratti più o meno convenienti, se aperti o chiusi (come vedremo dopo)......invece no! Non è così semplice!
Continuando a leggere nel sito, scopro che la tariffa unitariakm. applicata dipende dai seguenti elementi:
- Tipo di veicolo utilizzato (5 classi). Sulle tratte di Autostrade per l'Italia e sulla quasi totalità delle altre Concessionarie la classificazione dei veicoli viene effettuata sulla base di elementi fisicamente misurabili quali:
      . la sagoma; cioè l'altezza del veicolo sulla perpendicolare dell'asse anteriore, per i veicoli a 2 assi (classi A, B)
      . il numero degli assi per i veicoli o convogli con più di due assi (classi 3, 4, 5).
- Caratteristiche dei tratti autostradali percorsi (di pianura o di montagna). La tariffa unitaria tiene conto dei costi di costruzione, gestione e manutenzione delle tratte autostradali (è per questo che i tratti di montagna, ricchi di viadotti e di gallerie, costano di più).
- Società concessionaria che gestisce la tratta nel caso di percorsi che comprendano più società autostradali. In questo caso è necessario calcolare separatamente i chilometri e le tariffe unitarie di ognuna prima di applicare gli arrotondamenti.
Si perché poi ci sono anche gli "arrotondamenti", quelli che in matematica si chiamano approssimazioni per difetto o per eccesso
- L'arrotondamento è applicato in maniera automatica senza alcuna discrezionalità da parte di Autostrade per l'Italia ed è disciplinato dal Decreto Interministeriale n. 10440/28/133 del 12 novembre 2001 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Il sistema di arrotondamento prevede che se il pedaggio dovuto presenta una cifra finale inferiore ai 5 centesimi di €, il pedaggio che paga l'utente è arrotondato ai 10 centesimi inferiori; se la cifra finale è uguale o superiore ai 5 centesimi il pedaggio per l'utente viene arrotondato ai 10 centesimi superiori.
Quindi se ad esempio il pedaggio è pari a 1,13 € l'importo da pagare viene arrotondato a 1,10 €; se il pedaggio è pari a 1,16 € viene arrotondato a 1,20 €.
Ma c'è un'eccezione (giusto perché si deve complicare invece di semplificare) che è rappresentata dalla Tangenziale di Napoli sui cui pedaggi, per la particolarità dell'arteria e dell'unicità del sistema di classificazione adottato ai fini dei pedaggi applicati, l'arrotondamento è ai 5 centesimi di €.
Quindi se ad esempio il pedaggio è pari a 1,12 € l'importo da pagare viene arrotondato a 1,10 €; se il pedaggio è pari a 1,13 € viene arrotondato a 1,15 €.
Vi sono inoltre i "Sistemi aperti" cioè tratte con pedaggi indipendenti dai km che si differenziano dai cosiddetti "Sistemi chiusi" (la maggioranza), in cui si ritira un biglietto in entrata e lo si consegna in uscita, pagando il pedaggio corrispondente al percorso effettuato.
- Esistono casi in cui il pedaggio è indipendente dai km percorsi e la tariffa applicata è fissa.
Si tratta delle tratte autostradali definite appunto "Sistemi aperti" (ad esempio, A8 Milano - Laghi, A12 Roma - Civitavecchia ed alcune singole stazioni) in cui il cliente non ritira il biglietto che permette di stabilire da dove si proviene e/o dove si è diretti. 
Il percorso effettivamente compiuto non si conosce, di conseguenza la percorrenza (km) su cui si basa il calcolo dell'importo da pagare fa riferimento ad una lunghezza stabilita forfettariamente con l'approvazione dell'ente concedente.


Cartina Valle d'Aosta con evidenziato il tratto R,A.V. - immagine da R.A.V.

Rientra proprio in questa categoria di "sistema aperto" anche il tratto da me percorso partendo da Aosta Est a Morgex con tariffa a 11 €.
Ma quel che è peggio è che la tariffa che si paga entrando alla barriera di Aosta Est comprende anche la tangenziale di Aosta.
Infatti la tratta di tangenziale (per legge non dovrebbe essere gratuita?) da Aosta Est ad Aosta Ovest viene invece calcolata nel pedaggio a sistema aperto.
Se si vogliono delucidazioni sul perché di tale pagamento ci dovrebbe essere una pagina di riferimento del sito RAV che però risulta poi non raggiungibile (cliccando qui).
Indagando, perché allibita, scopro che la gestione del tratto di tangenziale non è della società RAV ma della SAV (sempre comunque del gruppo SIAS/Gavio) e che la "gratuità" sarebbe solo per i possessori di Telepass.
Ma quello che ritengo davvero scandaloso e inaccettabile è quanto segue (come si legge qui): 
"La gratuità (anche per i possessori di Telepass) non viene inoltre applicata quando non trascorrono almeno 30 minuti tra l’uscita alla stazione di Aosta Gran San Bernardo ed il successivo rientro in autostrada alla stazione di Aosta Est (o viceversa) e quando tra l’entrata alla stazione di Aosta Est e l’uscita allo svincolo di Aosta Ovest/Saint Pierre (o viceversa), passi più di 1 ora" 
In definitiva non si ha alcuna effettiva gratuità di tangenziale con il pagamento Telepass, a meno di non uscire a prendersi un caffè con brioche e poi rientrare dopo mezz'ora (non un secondo di meno!), se mai solo uno sconto sulle tratte successive. Uscendo a Morgex verrebbe calcolato un pedaggio leggermente inferiore, il cui ammontare sarà però evidenziato solo sulla fattura.
Di pertinenza quindi della Concessionaria RAV è l’autostrada A5 che da Aosta raggiunge il Monte Bianco e che ha uno sviluppo complessivo di oltre 36 Km, rappresentando l’ultimo tratto di collegamento della rete autostradale occidentale italiana al Traforo del Monte Bianco, compreso appunto tra il casello di Aosta Ovest e l’ultima uscita in località Entrevès, immediatamente prima del traforo stesso. 
Di pertinenza della SAV il tratto di tangenziale da Aosta Est ad Aosta Ovest di circa 11 km., che, se conteggiato con pagamento fisso alla barriera di 11€, viene a costare quindi 1 € a km...una vera follia! 
L'autostrada, i cui lavori di costruzione sono iniziati nel 1988, e sono terminati alla fine del 2006, comprende 10 gallerie a doppio fornice, per uno sviluppo in sotterraneo, di circa 24 chilometri (48 chilometri di scavo, considerando che ogni galleria è a doppio fornice), quindi i costi di gestione sono forse più onerosi rispetto ad autostrade di pianura ma a tutto c'è un limite.
Essendo un percorso di 36,9 km (più circa 11 km di tangenziale) il costo è di 0,23 € a km, già caruccio, ma se si considera la tratta Aosta Est - Morgex di soli 18 km il costo sale di parecchio ed è di 0,61, più di mezzo euro a km.


Salerno - Reggio Calabria l'autostrada più discussa e interminabile!
Il 21 gennaio 1962 l'ANAS apre ufficialmente il cantiere autostradale, alla presenza del presidente del consiglio 
Amintore Fanfani e con grandi aspettative ed entusiasmo, come testimonia la targa 
che venne posta quel giorno e che recita queste parole altisonanti:
"Dopo ventuno secoli la via che Roma aprì ad unire le genti del Mezzogiorno si riapre sulle antiche orme da 
Salerno a Reggio Calabria per continuare e completare tra il Settentrione e il Meridione d'italia 
la grande via del traffico e del lavoro"

Curiosando tra i meandri di queste informazioni ho anche scoperto che da Salerno Centro a Reggio Calabria Porto, per una tratta di 441 km, il costo è di 0,00 €, trattasi infatti di un tratto non soggetto a pagamento del pedaggio.
Dal seguente quadro si evidenziano sei tratte con significative differenze nel costo a km.
Dalle prime due tratte dell'esempio il costo a km. quasi si raddoppia passando alla quarta e quinta tratta.
Senza parlare dell'ultima tratta in cui il costo a km. è nettamente più basso, ma non viene certo spiegato il fatto che la tratta Salerno- Reggio Calabria è gratuita.

Roma - Napoli 223,6 km. pedaggio 15,70 € costo 0,070 € a km.
Roma - Milano 559,2 km. pedaggio 41,90 € costo 0,075 € a km.
Firenze - Torino 376,8 km. pedaggio 38 € costo 0,100 € a km.
Genova - Ventimiglia 141,1 km. pedaggio 18,70 € costo 0,132 € a km.
Milano - Torino 126,1 km. pedaggio 16,80 € costo 0,133 € a km.
Milano - Reggio Calabria 1246 km. pedaggio 59,50 € costo 0,047 a km.

Dopo tutte queste "semplici" informazioni ho quindi tristemente dedotto che un calcolo per stabilire il pedaggio è così complesso che anche un "matematico" si troverebbe in serie difficoltà.
Ci vengono in aiuto applicazioni che, impostando partenza ed arrivo, ci danno il pedaggio.
Ma anche qui non è così semplice come potrebbe sembrare.
Prendiamo ad esempio la tratta autostradale da La Spezia a Ventimiglia: essa si compone della A10, gestita da Genova a Savona dalla Società Autostrade, da Savona a Ventimiglia dalla Autofiori (gruppo Gavio), e della A12 che da Genova a Sestri Levante è gestita da Società Autostrade e da Sestri Levante a La Spezia da SALT (gruppo Gavio).
Se si chiede al sito autostrade//italia di conoscere il pedaggio per questa tratta, la risposta dipenderà dalla pagina: in una non verrà calcolato e questa sarà purtroppo la risposta:
"Il percorso da lei selezionato è gestito solo parzialmente da Autostrade per l'Italia S.p.A. In particolare non sono coperte da informazioni le seguenti tratte:
A10 Genova-Ventimiglia: tra Ventimiglia e C.C. A10 Tronco 1-Autostrada dei Fiori
A12 Genova-Roma: tra C.C. A12 Tronco 1-Salt e allacciamento A15
A12 Genova-Roma: tra allacciamento A15 e La Spezia"
nell'altra si avrà l'importo totale di 30,20 €
Chiedendolo invece al sito calcolopedaggio (in cui sono riportate generiche ed errate tariffe €/km) si ottiene come risposta 30,90 € ...quale sarà esatto?  
Tutto questo ovviamente senza specificare però il costo al km, le tratte a "sistema aperto o chiuso", il numero delle concessionarie presenti per tratta.....
Ma soprattutto ho scoperto che per le innumerevoli società di gestione (circa 26 di cui fa parte la già citata autostrade//italia con le sue controllate) non solo le tariffe subiscono notevoli differenze, ma anche gli aumenti previsti per il 2018 non sono stati equi ed uguali per ogni tratta.
Questi, nello specifico, sono gli adeguamenti per il 2018 dei pedaggi autostradali riconosciuti dopo che sono stati firmati i Decreti Interministeriali di concerto tra il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministro dell’Economia e delle Finanze del passato Governo, nel dicembre 2017:

Asti-Cuneo spa 0,00%
ATIVA spa 1,72%
Autostrade per l’Italia spa 1,51%
Autostrada del Brennero spa 1,67%
Autovie Venete spa 1,88%
Brescia-Padova spa 2,08%
Consorzio Autostrade Siciliane 0,00%
CAV spa 0,32%
Centro Padane spa 0,00%
Autocamionale della Cisa spa 0,00%
Autostrada dei Fiori spa 0,98%
Milano Serravalle Milano Tangenziali spa 13,91%
Tangenziale di Napoli spa 4,31%
RAV spa 52,69%
SALT spa 2,10%
SAT spa 1,33%
Autostrade Meridionali (SAM) spa 5,98%
SATAP spa Tronco A4 8,34%
SATAP spa Tronco A21 1,67%
SAV spa 0,00%
SITAF spa 5,71%
Torino – Savona spa 2,79%
Strada dei Parchi spa 12,89% 
Bre.be.mi. 4,69%
TEEM 2,70%
Pedemontana Lombarda 1,70%.


Grafico rincari 2018 - Immagine da Il Sole 24 0re

Mi sorge un dubbio...ma questi aumenti sono davvero giustificati e le norme contenute nel Codice degli appalti vengono rispettate? 
Cercando notizie scopro che, contrariamente a quanto previsto dalle norme anticorruzione contenute nel nuovo Codice degli appalti (previste per le aziende edili collegate o di proprietà delle concessionarie), si potranno eseguire in “house” cioè senza gara, il 40% dei lavori sulla rete. 
Nell'ultima legge di stabilità infatti un emendamento ha alzato la quota di lavori eseguibili in “house” dal 20% al 40%, lavori di manutenzione e costruzione, che andrebbero tutti messi a gara. 
Un patto corporativo concessionarie, sindacati e politica che in pratica è servito ad evitare la trasparenza. 
In questo modo i concessionari possono aumentare i lavori alle loro aziende senza l'obbligo di dimostrare un'esecuzione al meglio ed a un costo congruo, potendo così far lievitare anche i costi della manutenzione per giustificare nuovi aumenti tariffari.
A ben vedere sono anche diminuiti i costi di gestione (aumentando l’automazione, sono scomparsi i casellanti visto che il 70% usa Telepass), il traffico è cresciuto nello scorso anno del 2,3%, mentre gli investimenti complessivi sulla rete sono crollati a 800 milioni di euro contro una media annuale di 2,4 miliardi/anno nel periodo 2008-2015. 
Sembrerebbe quasi che piani fantasma d’investimento e di sicurezza ambientale possano giustificare l’autorizzazione governativa di questi aumenti tariffari.
Nel frattempo è cresciuta la produttività sulla vecchia rete autostradale, già pagata dallo Stato e, dopo le privatizzazioni, le concessionarie si sono assicurate incredibili rendite di posizione, grazie al rinnovo delle concessioni senza gara. 
Concessioni da cui derivano, come al solito, anche lauti profitti, forse ingiustificati, che penalizzano gli utenti, aumentano il costo del trasporto merci e frenano l’economia.
Chi ci perde pesantemente sono quindi automobilisti, trasportatori e sistema Paese, chi ci guadagna sono colossi che già prima degli aumenti avevano profitti enormi e senza rischi. 
Colossi quali per esempio il Gruppo Gavio il quarto operatore al mondo nella gestione di autostrade a pedaggio con un network di circa 4.150 km di rete.
Il Gruppo Gavio è tra i principali gruppi industriali d’Italia e le attività del Gruppo spaziano dalla gestione di reti autostradali in concessione alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali, dal settore dei trasporti alla logistica, dal settore della tecnologia a quelli della nautica. 
In Italia il Gruppo, attraverso SIAS (che comprende le concessionarie controllate SATAP, SALT, SAV, ADF, Asti-Cuneo, Autovia Padana, e quelle collegate ATIVA, TEEM, SITRASB, SITAF) gestisce circa 1.423 km di rete; in Brasile, attraverso il co-controllo di Ecorodovias, gestisce circa 2.640 km di rete mentre nel Regno Unito, tramite la partecipazione in Road Link, gestisce circa 84 km di rete.
In conclusione devo dire che non è stato semplice reperire queste notizie, di cui avevo solo un vago sentore e che amaramente devo constatare che in Italia: 
"la trasparenza (come la matematica) questa sconosciuta"!!! 




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