giovedì 28 gennaio 2016

Rohani e le vignette che negano l'Olocausto

Ieri sera, in occasione delle commemorazioni del XVI Giorno della Memoria, alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano è stata organizzata una serata "Dalla Shoah al ritorno alla Vita - Parole Musiche e Silenzi".
Il programma comprendeva brani musicali, brani recitati, una interessante proiezione "Sciesopoli, il ritorno alla Vita" e alcuni interventi.
Proprio da questi interventi sono venuta a conoscenza di un fatto che mi ha lasciato sconcertata e basita e di cui non avrei mai supposto l'esistenza.


Olocausto: “Sciocchezze, non credo che sia avvenuto… Ma credo che avverrà” 
(vignetta di Shlomo Cohen su Israel HaYom)


Rohani arriva a Roma alla vigilia del Giorno della Memoria, mentre nel suo paese viene bandito un concorso con premi in denaro per la migliore vignetta che prende in giro l’Olocausto”. 

Lo ha detto l’ambasciatore d’Israele in Italia Naor Gilon in un’intervista pubblicata da Il Giornale alla vigilia della visita ufficiale del presidente iraniano Hassan Rohani.
Quasi in contrapposizione all'apertura dell'Occidente all’Iran e al tappeto rosso steso dall'Italia al presidente della Repubblica islamica dell'Iran, Teheran in risposta alle vignette di Charlie Hebdo, ha indetto per il 2016 un concorso di fumetti con tema "La negazione dell'Olocausto", per sbeffeggiare i morti della Shoah.

Dall'intevento di ieri sera sia di Ferruccio Bortoli, Presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, che del Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Milano, Rav Alfonso Arbib, sono venuta a conoscenza di questa ignobile iniziativa che dimostra come, mentre il mondo intero ha voluto ricordare le atrocità dell’Olocausto, ancora fresche nella nostra memoria collettiva, uno stato membro dell’Onu si faccia vanto invece di ospitare un concorso che oltraggia la memoria non solo dei sei milioni di ebrei assassinati durante la Shoah, ma anche di tutti coloro che furono vittime di quelle atrocità. 
Il concorso, organizzato dalla Municipalità di Teheran, chiede a vignettisti di ogni paese di inviare disegni che negano, sminuiscono o sbeffeggiano lo sterminio nazista degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, accusando gli  ebrei d’averlo inventato e/o sfruttato per cinici tornaconti di guadagno e di potere.
A differenza delle edizioni precedenti, è particolarmente significativo il fatto che quest’anno il concorso sia organizzato proprio dalle autorità ufficiali della capitale iraniana, e particolarmente proiettato a livello internazionale. Senza contare che il premio in denaro è stato più che quadruplicato, da 12.000 a 50.000 dollari.


In attesa della prossima visita di Rohani

Coperti i nudi dei Musei Capitolini, niente vino servito in tavola al Quirinale.....ma ci rendiamo conto di quello che facciamo e di quanto offendiamo la nostra cultura e le nostre tradizioni?
In nome del disgelo sulla questione nucleare e con l'obiettivo di un giro d'affari che regalerà alle aziende del nostro Paese contratti per 17 miliardi di euro......si può davvero dimenticare che l'Iran rappresenti una delle più rigide e spietate teocrazie islamiche?
Un regime che dimostra, non solo l'antisemitismo dilagante, ma una costante violazione dei diritti umani, con le persecuzioni contro omosessuali e oppositori politici, con l'introduzione della brutalità delle pene corporali o della lapidazione.......

Leggevo, proprio ieri, un articolo di Gaia Cesare che, oltre a ricordare il fatto che il ministero della Cultura e della Guida islamica di Teheran ha imposto qualche giorno fa la censura di tutti i libri in cui figura anche solo la parola "vino", (espressione dell'"offensiva culturale occidentale" e il cui consumo è punito in Iran con almeno 80 frustate e con la pena di morte in caso di recidiva), ben elencava le questioni che fanno del nuovo "interlocutore riformista" invece il leader di uno dei più duri regimi del pianeta.

Ed ecco parte dell'articolo di Gaia Cesare in cui si elencano 10 di queste questioni:

1 PENA DI MORTE 
L'Iran è il secondo Paese al mondo per numero di esecuzioni dopo la Cina. Il 2016 è cominciato con una media di tre esecuzioni al giorno. L'anno scorso sono finiti sul patibolo quasi 1000 iraniani (dati forniti da Iran Human Rights Italia). 
Durante la presidenza Rohani, cioè dal 2013, si è registrato il più alto numero 
di esecuzioni in 25 anni: 2277 impiccati (Nessuno Tocchi Caino). 
2 BRUTALITÀ 
L'impiccagione è il metodo preferito con cui viene applicata la sharia, la legge di Stato basata sul Corano. Di solito l'esecuzione con cappio al collo avviene in piazza perché sia di esempio, spesso con delle gru perché possa essere più lenta e dolorosa. Il codice penale iraniano prevede anche l'amputazione delle mani. 
3 MINORENNI 
Amnesty International ha identificato almeno 49 giovani nel braccio della morte arrestati quando avevano meno di 18 anni e un rapporto Onu del 2014 riferisce di oltre 160 detenuti finiti in manette da minorenni e destinati ora al patibolo.
4 DONNE 
Nel 2013 è stata reinserita la lapidazione come pena esplicita per l'adulterio. 
In Iran una donna maggiorenne non può uscire dal Paese senza il permesso di un parente maschio, né può sposarsi senza il via libera del padre. Alle donne non viene ancora consentito di assistere a eventi sportivi nonostante le autorità abbiano annunciato l'anno scorso la fine del divieto. 
5 ANTISEMITISMO
Rohani ha diplomaticamente negato la Shoah quando una giornalista della Nbc gli ha chiesto se davvero fosse "un mito", come l'ha definita il predecessore Ahmadinejad: 
"Non sono uno storico, sono un politico", ha detto. 
In risposta alle vignette di Charlie Hebdo, il Paese ha indetto per il 2016 un concorso di fumetti con tema: «La negazione dell'Olocausto». L'Ayatollah Khamenei, in un'intervista al New York Times lo scorso settembre, ha dichiarato: 
"Se Allah vuole, non ci sarà più alcun regime sionista tra 25 anni". 
6 OMOSESSUALITÀ
L'Iran è uno dei cinque Paesi al mondo dove essere omosessuale è più pericoloso. 
Amare una persona del proprio sesso è reato ed è punito con la pena di morte, spesso con l'impiccagione. 
La Guida Suprema Khamenei ha definito l'omosessualità una malattia e con una fatwa ha reso obbligatorio l'intervento per cambiare sesso. 
7 OPPOSITORI POLITICI 
Sono centinaia gli attivisti, i difensori dei diritti umani, i sindacalisti e i  membri di minoranze politiche o religiose condannati a pene detentive o alla pena di morte per questioni politiche. In queste ore il nipote del fondatore della Repubblica islamica Hassan Khomeini, considerato vicino ai riformisti, è stato escluso dalle elezioni di lunedì prossimo perché non avrebbe "sufficienti competenze religiose". 
8 LIBERA STAMPA
In carcere ci sono almeno 40 fra giornalisti e blogger. 
Negli ultimi 14 anni la magistratura iraniana ha chiuso almeno 150 testate riformiste. 
9 POETI E ARTISTI
In Iran si finisce in carcere o condannati alla frusta anche per un documentario mai uscito e di cui si conosce solo il trailer. 
È quello che succede al regista curdo iraniano Keywan Karimi, reo di "aver offeso le istituzioni sacre dell'islam". 
10 TERRORISMO
Come ha ricordato Obama lo scorso maggio, 
"l'Iran è chiaramente impegnato in comportamenti pericolosi e destabilizzanti in diversi paesi della regione"...."contribuisce a sostenere il regime di Assad in Siria, sostiene Hezbollah in Libano e Hamas a Gaza, aiuta i ribelli Houthi in Yemen".

Beh direi che per rimanere basiti e scandalizzati ce ne sia a sufficienza, senza dover ricordare altre n questioni che dimostrano come dialogare con chi non vuol comprendere e accettare altre culture sia davvero problematico se non impossibile.
   

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