Costellazioni e Zodiaco
Quali sorprese ci riserverà il 2015?
Per gli astrologi basta dar retta alle stelle! Infatti gli astrologi, come ogni anno, si sono messi ad osservare il cielo per fornire quelle risposte che molti attendono, a cui molti credono o di cui molti sorridono.
Malgrado sia privo di qualsiasi tipo di fondamento razionale o logico, l’oroscopo è ovunque e non c’è quotidiano o rivista che non riporti da qualche parte i “consigli” del giorno.
La vita è piena di difficoltà, il futuro è pieno di incognite e a tante domande non potremo mai dare risposte, mentre invece l’astrologo rassicura, consola, conforta. Per l’astrologo non c’è domanda che non abbia risposta, problema che non abbia soluzione.
Anche se l'astrologia contiene in se la capacità di dare all’uomo la sicurezza di un destino già scritto, razionalmente parlando non ha alcun fondamento.
La grande scienziata Margherita Hack che, come astronoma, le stelle le conosceva davvero bene, ha usato fiumi di inchiostro per dimostrare che nelle stelle non è scritto davvero nulla.
“Gli astri sono troppo lontani per poterci influenzare. Che possa esistere un’ influenza di qualche tipo – di cui, beninteso, io non sono al corrente – sul carattere di chi nasce in un periodo dell’ anno piuttosto che in un altro, forse, e sottolineo forse, potrebbe anche essere. Ma le stelle di sicuro non c’ entrano nulla. L’astrologia è pura superstizione. Chi sostiene che le stelle possano esercitare una qualche influenza su di noi, non sa evidentemente a che distanza si trovano dal nostro pianeta“.
Secondo l'oroscopo ognuno di noi, dal momento della nascita, viene iscritto in un proprio segno zodiacale, con un proprio ascendente, con passaggi di particolari satelliti.....e per tutta la vita si crea quindi un legame, fra di noi e il nostro segno, in grado di esercitare un’influenza sul nostro umore, sul nostro carattere, sulla nostra vita sentimentale, sul nostro lavoro, sulla nostra salute......
Ma quest’influenza è dovuta a forze metafisiche o fisiche?
Sappiamo che quelle fisiche, come ad esempio le radiazioni o la forza gravitazionale che arrivano dalle Stelle sulla Terra, possono essere calcolate scientificamente, ma sappiamo anche che giungono in quantità così minime da essere trascurabili.
Zodiaco
E che dire dei segni zodiacali?
Gli stessi segni zodiacali non esistono! Essi sono costellazioni, ovvero insiemi di stelle raggruppate fino a formare un disegno immaginario, ideate dagli antichi astronomi per orientarsi nell’osservazione dell’Universo.
Senza trascurare il fatto che, oltretutto, costellazioni e segni zodiacali non coincidono più. La precessione degli equinozi, fenomeno dovuto al moto della Terra, lentamente sposta la visualizzazione degli astri. Oggi, proprio per via di questi fenomeni, le costellazioni zodiacali non sono più dodici bensì quattordici. E si sono spostati anche i giorni di riferimento e chi, per esempio, è nato il 31 marzo, non è nato sotto il segno dell’Ariete come sostiene l’astrologia, ma in quello dei Pesci.
Visto e considerato che queste influenze non possono essere generate da forze fisiche non rimane che l'alternativa di forze metafisiche!
Rapporto tra i settori del “Grande Cerchio” e gli archi ortivo ed occaso del Sole, nell’ipotesi di divisione della circonferenza in 72 settori - Corrispondenza con i 72 Angeli lunari
Ma quali forze metafisiche?
Se proprio vogliamo credere agli influssi che possono condizionare le nostre azioni, il nostro carattere, le nostre caratteristiche personali perché non affidarci ad altre forze, magari quelle degli Angeli!?
E qui entra in gioco il nostro amico Leibniz, perché curiosando nella sua biografia e sulla vastità dei suoi interessi (a me erano principalmente conosciuti quelli scientifici e filosofici) ho trovato studi e dissertazioni anche sulle entità angeliche derivate dalla Cabalah, i 72 angeli che circondano il trono di Dio, in continua rotazione secondo un’ellisse che collega tutte le costellazioni dello zodiaco.
Gottfried Wilhelm Leibniz (1646 - 1716)
Gottfried Wilhelm Leibniz (1646 - 1716), educato dal 1653 al 1661 alla Nikolai-Schule di Leipzig, la sua città natale, si iscrive all’università seguendo il normale corso biennale che al suo tempo comprendeva filosofia, retorica, matematica, latino, greco ed ebraico.
Anche grazie a questi studi Leibniz esemplifica una notevolissima varietà di interessi e attività, ancora più eccezionali sono l’originalità che egli manifesta in una serie di campi del sapere e la sua incomparabile capacità di assorbire le mille voci della tradizione, rielaborandole in una potente e innovativa sintesi.
Leibniz non è ancora trentenne quando, nel 1675, inventa, indipendentemente da Newton (1642-1727), il calcolo infinitesimale, destinato ad avere un enorme impatto in matematica e in fisica.
Sebbene Newton arrivi alla determinazione del calcolo in epoca appena precedente, è Leibniz che pubblica per primo la scoperta con un articolo apparso nel numero di maggio del 1684 sulla rivista "Acta Eruditorum".
Nonostante l'acre polemica circa la priorità dell’invenzione e le accuse di plagio scagliate dal "circolo dei newtoniani", fu certamente Leibniz a introdurre la chiara notazione algebrica e la terminologia tuttora in uso.
Il calcolo non fu però il solo insigne contributo di Leibniz alle scienze matematiche: sempre durante il periodo parigino, egli è uno dei primissimi a concepire un’aritmetica binaria, anticipando l’era dei computer tramite una prima, per quanto ancora molto rudimentale, applicazione della sua scoperta alla macchina calcolatrice.
La calcolatrice di Leibniz (in inglese Stepped Reckoner)
Nel 1679, in risposta alla geometria analitica cartesiana, propone un nuovo tipo di topografia, battezzata "analysis situs".
Come spesso accade con le invenzioni leibniziane, si tratta però di una scoperta troppo avanzata per essere compresa e verrà ripresa solo nel XIX secolo per diventare una teoria di centrale importanza per la geometria non euclidea.
Ma il contributo di Leibniz alla scienza e alla tecnologia non si ferma qui e si estende a una varietà di altri aspetti.
Per citare solo qualche esempio, oltre a lavorare per tutta la vita al miglioramento della sua macchina calcolatrice e ad idearne una per eseguire le quattro operazioni con l'aritmetica binaria, egli è tra i primi a comprendere la correlazione tra tempo e pressione atmosferica, inventa il primo barometro aneroide, disegna un prototipo della moderna pompa rotante, studia la formazione di fossili e minerali, intuisce la possibilità di sfruttare la forza del vento e dell’acqua e raccoglie dati in vista della determinazione del grado di latitudine attraverso l’inclinazione dell’ago magnetico.
Non voglio qui soffermarmi sull'immenso caleidoscopio di attività e interessi che caratterizzarono la vita di Leibniz, dall'intensa attività politica, diplomatica e giuridica fino, e non ultime, alle teorie filosofiche e metafisiche.
Teorie metafisiche e teologiche che lo portarono a sostenere quella linea continua di pensiero che va dai gradi più bassi di conoscenza (caratterizzata da idee chiare e tuttavia confuse), fino alla perfetta comprensione permessa dalle idee adeguate e possibile in larga misura solo a un intelletto infinito come quello divino.
In base al "principio di pienezza", dato che Dio doveva aver fatto il nostro mondo con il numero più vario di entità possibili, allora necessariamente dovevano esistere intelletti capaci di cogliere ciò che a noi sfugge, ma a cui noi posiamo tendere e raggiungerne l'elevato grado di conoscenza, entità "angeliche" con capacità superiori.
72 erano anche i gradini della scala vista in sogno da Giacobbe, tramite la quale gli angeli scendono e salgono
dalla terra al Cielo ( i 72 nomi di Dio)
Angeli separati e corporei o l’uomo strutturato in corpo, anima e angelo?
Sicuramente Leibniz era a conoscenza del pensiero esoterico dell'Angelologia, legato alla Cabalah ebraica e poi cristiana, che comunque adattò alle sue concezioni filosofiche, metafisiche e teologiche, come testimoniano anche i tre manoscritti conservati a l'Académie des sciences morales e politiques,"Leibniz, la philosophie juive et la Cabale" (copia digitale del libro).
Di Leibniz ci sono ancora tantissimi scritti inediti sull'argomento e pochi anni fa è uscito un saggio, di Mattia Geretto, sulla comprensione più completa e adeguata della metafisica leibniziana, "L’Angelologia Leibniziana".
Come si legge nella presentazione del libro
"L'angelologia leibniziana è una disamina di tutta la filosofia di Leibniz alla luce della problematica presenza di figure come angeli, genii e dèmoni........"
Il terminee Cabalah (o anche, Kabala, Kabbala, Qabalah) significa conoscenza, ricezione, rivelazione e più precisamente, il termine Qabalah, deriva da Quibel "ricevere", cioè ciò che viene tramandato per trasmissione orale e che diventa "tradizione". Indica una raccolta di testi mistici, frutto della cultura ebraica, per lo più segreti e in parte trasmessi oralmente, da una generazione all’altra di maestri e di studiosi.
E la stessa origine ebbe anche la Cabalah cristiana che si diffuse notevolmente anche grazie al contributo di Pico della Mirandola e degli alchimisti e filosofi Pietro d'Abano e Agrippa von Nettesheim che ne parlò nel "De occulta philosophia", e che influenzarono sicuramente anche la cultura al tempo di Leibeniz.
La Cabalah viene normalmente classificata in: pratica, letterale, non scritta, dogmatica.
In particolare la Cabalah dogmatica comprende la parte teorica e si basa sull’elaborazione di alcuni testi fondamentali, tra cui lo Sepher Yetzirah, attribuito al patriarca Abramo, lo Zohar, il Sepher Sephirot e alcuni altri tra cui il Libro dell’Angelo Raziel.
Oltre allo Zohar (Libro della Luminosità) quello che riguarda più specificatamente l'influsso degli Angeli è il Khemot (Libro dei Nomi), dove si trova appunto l’elenco dei nomi dei 72 angeli (derivati dai 72 nomi di Dio) che circondano il trono di Dio.
De occulta philosophia - Agrippa von Nettesheim
Leibniz non si può ritenere certo un seguace o sostenitore dell'esoterismo degli Angeli ma anche lui ha sicuramente contribuito alla divulgazione di teorie "angeliche" che, riprese in periodi storici successivi, fine settecento/ottocento con il fiorire della massoneria (legata alle tradizioni segrete ebraiche) e periodicamente fino ai giorni nostri, trovano sostenitori, divulgatori e "credenti", in alternativa alle concezioni astrologiche.
Come spiega Igor Sibaldi¹, nel suo "Libro degli Angeli"
"mentre l'Astrologia non interviene, se non in termini di cauta probabilità, sugli scopi che l'individuo si prefigge e lo lascia libero di scegliere i propri, l'Angelologia non solo non parla di Astri ma vuole indicare all'individuo quali scopi può e deve prefiggersi e quali compiti dovrà avere nel mondo per il bene suo e di tutti" ammettendo anche che "i criteri della nostra razionalità siano incompatibili con l'Angelologia".
Secondo l'Angelologia l’arco zodiacale (360° in continua rotazione lungo un’ellisse che collega tutte le costellazioni dello zodiaco) è diviso in sezioni di cinque gradi e ciascuna di queste corrisponde ad un periodo di circa cinque giorni dell’anno (365 giorni) e ogni periodo è dominato da uno dei 72 angeli.
Ciascuno degli angeli zodiacali (definiti anche "custodi") esercita un particolare influsso sui nati nel periodo in cui è dominante, assicurando protezione e trasmettendo le energie e i doni specifici di cui è portatore e una tabella, elaborata dai testi dell’angelologo Haziel² e suddivisa in 12 parti, guida la ricerca in base alla data di nascita.
A ciascuna delle 22 lettere ebraiche sono associati dei numeri, dunque ad esse possono venire associate anche corrispondenze con le relative simbologie dei 22 Arcani maggiori dei Tarocchi. Mentre le lettere ebraiche si leggono da destra a sinistra, però, i corrispondenti Tarocchi vanno letti da sinistra a destra. In questo caso, la radice (lamed-aleph-waw) del Nome risponde alla configurazione: L'Appeso - Il Mago - L'Innamorato
Certamente più dell'Astrologia, l'Angelologia può essere una risposta al materialismo, soffocante per molti, e alla necessità di trascendenza.
Di fronte alla decadenza delle religioni tradizionali e all'affanno di presentare novità, l'angelologia rappresenta forse una nuova gnosi, un nuovo modo di esprimere il religioso per renderlo attraente.
Ognuno quindi può cercare, nella tabella Haziel, il suo "Angelo" ed io ho scoperto che il mio è Lauviah 1, 11° Angelo, il cui nome significa “Dio loda ed esalta”
Curiosare può essere anche stimolante, crederci è un'altra cosa!
¹Igor Sibaldi è scrittore e studioso di teologia e storia delle religioni. Ha pubblicato diversi romanzi presso Mondadori e curato l'edizione e la traduzione di numerosi classici della letteratura russa. Studioso di teologia neotestamentaria dal 1997, con il suo romanzo saggio "I maestri invisibili", ha cominciato a narrare la sua personale esplorazione "dei miti e dei territori dell'aldilà". Tiene conferenze e seminari in tutta Italia su argomenti di mitologia e di psicologia del profondo.
²François Bernad Termès è nato a Girona il 18 ottobre 1927. I suoi libri sono conosciuti in tutta Europa, sempre firmati con lo pseudonimo HAZIEL, il nome del primo Angelo Guardiano del Cuore dei Cherubini. Mistico realista, spazia dalla Cabala agli Angeli e agli Arcangeli, passando dall’Astrologia e dai Tarocchi. In Italia ha pubblicato diversi libri sugli Angeli divenuti dei Best Seller con decine di migliaia di copie vendute.
Fonti
From the book
L’Angelologia Leibniziana - Mattia Geretto
De occulta philosophia - Heinrich Cornelius Agrippa von Nettesheim
Il libro degli Angeli - Igor Sibaldi
From website
http://emto.tumblr.com/post/12512007967/early-modern-angels-iii-natural-and
http://www-history.mcs.st-andrews.ac.uk/Biographies/Leibniz.html
http://www.angelologia.it/nomi.htm
From the pictures
http://www.istitutocalvino.it/studenti/siti/ia/precursori/leibniz.html
Il mio è 30. OMAEL
RispondiEliminaDio paziente
Crescita
Sei in buona compagnia "matematica"
Elimina18 (1685) Brook Taylor
19 (1646) John Flamsteed e (1739) Georg Simon Klugel
20 (1710) Thomas Simpson, (1863) Corrado Segre e (1882) Wacłav Sierpiński
21 (1789) Augustin Louis Cauchy
22 (1647) Denis Papin
per un giorno il 17 non hai lo stesso Angelo di (1601) Pierre de Fermat!!! :-)