Per una buona percentuale della popolazione, come ha purtroppo dimostrato recentemente anche il discorso del giornalista e conduttore Enrico Vaime (qui il testo e i simpatici e pungenti commenti di due matematici, Sandra Lucente e Pietro Di Martino e qui quello di Maurizio Codogno), equazioni, calcoli e geometria sembrerebbero cose da evitare del tutto.
Con tutti gli acquisti di regali, l'invio di auguri, le feste con amici, familiari e colleghi di lavoro, la matematica parrebbe essere la cosa più lontana dalle nostre menti.
Eppure la matematica ci potrebbe aiutare a fare l'albero di Natale "perfetto" o a dimostrare l'"esistenza" di Babbo Natale, come spiegai in due post, sempre dedicati alle feste natalizie, degli anni passati.
Pensando e ripensando come porre rimedio a questa mancanza di passione matematica che spesso diventa "analfabetismo matematico" avrei trovato una "piccola soluzione".
Se per il giorno di Natale ci aspettiamo regali ben lontani dalla Matematica, per la Vigilia potremmo invece incominciare ad adottare una bellissima tradizione islandese, quella di scambiarsi nella notte di vigilia, quindi tra il 24 e il 25 dicembre, un piccolo libro e anzi, io direi, un piccolo libro di matematica.
Piccoli libri divertenti da leggere sorseggiando una buona tazza di cioccolato, come da tradizione del "Jolabokaflod" (o "Christmas Book Flood" o "Un'inondazione di libri per Natale"), che ci spiegassero, divertendoci, magari come un'applicazione dei Solidi Platonici in una guida step-by-step e in un linguaggio semplice, possa portare alla creazione di una stella a 20 punte dell'icosaedro, un grazioso ornamento natalizio a forma appunto di stella.
Se vi va l'idea di costruire subito una stella icosaedrica, senza aspettare alla Vigilia il libretto, potete trovare un valido aiuto qui dove viene spiegato step-by-step come fare un icosaedro, in sei passaggi e con grande semplicità, oppure qui , la stella icosaedrica più complessa, ma di più effetto e con tutti i calcoli matematici del caso.
Icosaedro
A questo punto non posso però non fare una piccola digressione sui Solidi Platonici.
Si perché la stella a 20 punte si ottiene dall'icosaedro che fa parte dei Solidi Platonici, che devono il loro nome alla descrizione che ne fa Platone (vissuto tra il 428 e il 327 a.C.) nel dialogo “Timeo”.
Caposaldo della cultura occidentale di ogni epoca, l’opera di Platone diviene paradigmatica anche in questo caso, determinando la fortuna di queste particolari figure geometriche che assumono il nome del loro divulgatore.
Platone infatti non fu il primo a occuparsi di queste figure geometriche, benché ne abbia dato un’interpretazione speciale.
I loro primi studiosi furono i Pitagorici e, in seguito e in maniera più sistematica, Teeteto, contemporaneo dello stesso Platone.
I Solidi Platonici vengono chiamati anche Poliedri Regolari, soprattutto in ambito matematico, oppure, specialmente quando gli autori si rifanno all’antichità, Figure Cosmiche.
Figure Cosmiche perché Platone stesso le associò ai quattro elementi fondamentali Terra, Acqua, Aria e Fuoco.
Alla Terra, immobile, plastica e solida, è legato l’Esaedro.
L’Esaedro, chiamato anche Cubo è formato da sei quadrati.
All’Acqua si associa l’Icosaedro, definito come la forma meno mobile dopo il Cubo, la più grande e la meno acuta.
L’Icosaedro è formato da venti triangoli equilateri.
All’Aria si collega l’Ottaedro, forma intermedia per mobilità, grandezza e acutezza.
L’Ottaedro è formato da otto triangoli equilateri.
Il Tetraedro che viene detto anche Piramide a base triangolare è formato da quattro triangoli equilateri.
Platone, nel "Timeo", si limita a un breve accenno riguardo al Dodecaedro, non rivelandone il nome e limitandosi a far dire a Timeo che “il dio se ne servì per decorare l’universo” ovvero “ricamare le costellazioni sull’insieme dei cieli” tanto che può essere forse associato a un quinto elemento che li comprende tutti.
Elemento che sarà successivamente definito, dagli studiosi, come Etere e chiamato perciò anche Quintessenza.
Ritornando ai nostri piccoli libri, questi potrebbero anche spiegarci che le applicazioni della matematica al Natale possono essere diverse e farci capire e risolvere tanti piccoli problemi: come l'economia negli acquisti dei regali, o la teoria dei giochi come strategia per vincere a Monopoli o ad altri giochi, o l'ottimizzazione dei modi per tagliare un panettone o la teoria combinatoria per gestire l'assegnazione dei regali ad amici, parenti e colleghi senza rischiare doppioni o ricicli sbagliati.
E che dire dell'applicazione delle catene di Markov per simulare l' annuale discorso di Natale del Presidente della Repubblica?
Di questo, che trovo davvero comico, ne parlano in un libretto (loro ovviamente parlano del discorso della Regina), uscito recentemente (sempre purtroppo solo in inglese "The Mathematics of Christmas"), Hannah Fry e Thomas Oléron Evans, due matematici che, con umorismo ma anche rigore, cercano di diffondere la matematica.
E Hannah Frey è la stessa autrice di un altro libro, "The Mathematics of Love", forse più adatto per San Valentino che per Natale, che, con un approccio probabilistico che si basa soprattutto su dati statistici, su algoritmi matematici, nonché sulla teoria dei giochi, il tutto correlato da grafici e da belle illustrazioni, vuole rispondere a queste domande:
troverò il partner perfetto?
durerà la mia relazione?
La Fry, che appare spesso anche su radio e televisione della BBC, ha davvero un talento per portare la matematica alle masse e il suo video/discorso TED³, sulla "Matematica dell'amore", ha raccolto oltre quattro milioni di visualizzazioni.
Hannah Fry con Adam Rutherford che registra il programma radiofonico della BBC,
che esplora i misteri della scienza di tutti i giorni. (© BBC)
Tra queste strenne/matematiche natalizie potremmo trovare anche i libri di John Allen Paulus che con "A Mathematician Reads the Newspaper" (nella traduzione italiana "Un matematico legge i giornali" ci insegna a leggere i giornali, a distinguere le "bufale" dalle news, a non farci abbindolare da grafici manipolati...o che, con "Innumeracy: Mathematical Illiteracy and Its Consequences" (nella traduzione italiana di Chiara Faglia "Gli snumerati. Impariamo a far di conto per fare i conti con il mondo"), ci fa capire come l'Innumeracy o l'analfabetismo matematico abbia gravi conseguenze anche sulle scelte di vita.
Nel libro Paulos, anche lui con un approccio umoristico, porta dozzine di esempi che ci mostrano come in innumerevoli casi l'analfabetismo matematico influisca non solo sulla gestione di problemi di economia personale o sull'organizzazione della vita di tutti i giorni, dei viaggi ecc ecc, ma spiega anche come questo determini la scelta sbagliata di compagni, valutazioni inappropriate di test o di notizie e soprattutto il fascino della pseudo-scienza che sempre più sta dilagando."Odio la matematica”, “di matematica non ho mai capito nulla”, “la matematica è astratta, non serve a nulla”; frasi come queste le abbiamo sentite tutti, molte persone le ripetono senza provare vergogna e a volte addirittura con un pizzico di orgoglio.
Non riuscire ad astrarre semplici concetti matematici (come le proporzioni o le potenze) è socialmente accettato e diffuso addirittura in ambienti accademici, dove invece l’analfabetismo è considerato come una vera e propria piaga.
Perché l’analfabetismo matematico non preoccupa tanto quanto l’analfabetismo?
Per definire una persona incapace di ragionare con i numeri gli inglese usano il termine “innumerate”, coniato dal professore di scienze cognitive Douglas Hofstadter e diffuso nel 1989 proprio dal matematico John Allen Paulos, che scrisse questo libro proprio per affrontare il problema.
Sempre a proposito di libretti da donare la vigilia di Natale e da leggere magari da un tablet o da un PC ecco quelli della collana "Altramatematica" che, oltre ad avere come minimo comun denominatore un approccio "pop" e coinvolgente ad argomenti complessi, permette di approcciarsi alla saggistica scientifica come se si leggesse un romanzo, un modo diverso per parlare di numeri, un modo più accattivante, divertente.
Sono in chiave 40k, agile, smart e digital.
Tra gli autori di Altramatematica alcune delle voci più autorevoli del web: professori, studiosi, blogger di successo come Maurizio Codogno (curatore della collana), Peppe Liberti, Roberto Zanasi, Paolo Alessandrini, i Rudi Mathematici, Marco Fulvio Barozzi, Flavio Ubaldini...scopriteli tutti qui!
Ce n'è per tutti i gusti, dalla "Matematica del Pallone" o "dei Pink Floyd" di Paolo Alessandrini a "Di 28 ce n'è 1" dei Rudi Mathematici, dalla "Musica dei numeri" o "dell'Irrazionale" di Flavio Ubaldini alla "Fanta Matematica" di Maurizio Codogno o dalla "Crisi di Identità" di Marco Fulvio Barozzi ai "Racconti Matematici" di Spartaco Mencaroni...
Temari. Foto ©Nana Akua
E che dire delle "sfere temari"?
La Matematica delle feste, oltre che scoperta o riscoperta attraverso i piccoli libri della Vigilia, potrebbe essere utilizzata proprio per creare ornamenti e addobbi, come le palle di Natale.
Potrebbe infatti anche applicarsi al ricamo, con le sfere "temari" in cui l'arte del ricamo si unisce all'arte geometrica.
Temari. Foto ©Nana Akua
Temari. Foto ©Nana Akua
Le sfere "temari" (letteralmente "palle a mano") la cui usanza, originaria della Cina e introdotta poi in Giappone, risale addirittura al 7 ° secolo, recentemente hanno avuto una rinascita di interesse e sono tornati in auge grazie a tutorial¹, video² e piccoli libri che spiegano come ottenere questi "temari" che, ispirati da geometrie semplici ma anche complesse, presentando una serie vertiginosa di motivi ricamati a mano fissati su una forma sferica, con giochi perfetti e coloratissimi di fili da ricamo e fili di seta.
Tutorial per imparare l'arte di "temari"
Un tempo erano usate come gioco ed erano realizzate con i fili ricavati da "kimono" usati, in seguito la tecnica si è evoluta tanto da permettere anche delle realizzazioni molto complesse che possono essere messe in mostra, appese al soffitto, usate come palline per il Natale, e per arricchire il centrotavola.
Tornate di moda anche grazie ad artigiane ed artiste che vi si dedicano, come la moscovita Tatiana Vigdorova (al cui sito è possibile acquistare le sue opere) le sfere "temari" sono diventate un dono molto apprezzato e amato, simbolo di profonda amicizia e lealtà, nonché di buon augurio per chi lo riceve.
Poiché sono intrise dello spirito gentile e dell'abilità dell'artigiano che le ha assemblate, si ritiene che portino fortuna e felicità e i colori dei fili usati così come i motivi ricamati possono avere diversi significati, legati però sempre all'augurio di avere una lunga e felice vita.
Certo attraverso dei tutorial o dei video è possibile imparare i rudimenti di questa bellissima arte del ricamo e cimentarsi a plasmare queste affascinanti sfere, senza però pensare di arrivare velocemente a quei livelli di perfezione.
Basti pensare che per poter diventare un artista di "temari" riconosciuto ufficialmente dall'Associazione Giapponese di Temari bisogna fare corsi specifici di formazione che durano dieci anni e servono a completare tutti i livelli di certificazione durante i quali si testano le capacità e la tecnica.
Non mi resta a questo punto che augurare una bellissima Vigilia piena di libri (di Matematica), alla moda islandese, e un Natale festoso con addobbi e regali di buon augurio fatti di sfere "temari", alla moda giapponese.
Note
¹ Se volete imparare l'arte di "temari" trovate questo tutorial
² Un video (in inglese) che spiega l'arte di "temari"
³ TED video/discorso di Hannah Fry
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